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Pubblicato da sarda sopra 16 Gennaio 2020
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San Vito, caratteristico villaggio, un tempo centro minerario

A pochi passi dalle splendide spiagge del Sarrabus, tra mare e campagna, questo caratteristico villaggio, un tempo centro minerario, è oggi circondato da fertili campi e siti archeologici.

San Vito è un piccolo paese nel centro del Sarrabus, lungo la costa sud-orientale della Sardegna, noto per le tradizioni secolari, i prodotti agroalimentari di qualità e le testimonianze archeologiche.

Disteso su un territorio fertile, con produzioni d’eccellenza come gli agrumi, e punteggiato di siti preistorici e di archeologia industriale, San Vito è un paese di poco meno di quattromila abitanti, molto legato alle tradizioni, di cui è testimone lo splendido antico costume sanvitese.

Nel Medioevo il centro fece parte dei giudicati, prima di Cagliari poi di Gallura, passando dopo a Pisa, infine fu conquistato dagli aragonesi.

L’attività estrattiva lungo il filone argentifero del Sarrabus-Gerrei (la seconda area per estensione del Parco Geominerario della Sardegna) iniziò nella seconda metà dell’Ottocento.

In una decina di siti minerari, che costituivano la “via dell’argento”, agli inizi del XX secolo lavoravano più di 1500 minatori, due terzi dei quali nella sola miniera di Monte Narba.

All’interno del palazzo civico sanvitese, il museo “La Via dell’Argento” documenta storia e vita mineraria attraverso fonti orali, documenti, fotografie e oggetti di lavoro.

Nell’abitato sono da visitare anche le chiese di San Vito, patrono del paese, di San Lussorio, di Santa Maria, e di Sant’Antioco.

Nella caratteristica frazione di San Priamo (villaggio edificato tra il 1926 e il 1932 per ospitare gli operai chiamati a bonificare le aree paludose del Sarrabus) troviamo un santuario del XIII secolo assai particolare: da una domu de janas al suo interno sgorga una sorgente dalle acque tradizionalmente “miracolose”.

Tra le importanti testimonianze preistoriche nel territorio sono da citare: il nuraghe Asoro, vicino alla chiesa di S. Priamo, tracce di un insediamento del Neolitico finale (3200-2800 a.C.) con reperti di ossidiana e ceramica, in località Sa Conserva (o Nurasci), la necropoli a domus de Janas di Pranu Narbonis e il nuraghe Genna Mesa.

Varie feste animano l’estate sanvitese: a fine luglio c’è la sagra de sa Prazzira e de sa Pezza de Craba, una pizza tipica del luogo e carne di capra, accompagnata da spettacoli folk e mostra-mercato di prodotti tipici.

A fine agosto hanno luogo a San Priamo la sagra de su Pisci, con degustazione di pesce arrosto, e Sa Cursa a su Coccoi, giostra equestre in paese in cui i cavalieri lanciati in velocità infilzano un pane tipico.

Alle discese dei cavalieri si alternano acrobazie di abili fantini. Nella manifestazione rientra il palio degli asinelli, spettacolo che coinvolge soprattutto i bambini.

Gli eventi sanvitesi sono accompagnati dal melodioso suono delle launeddas, strumento policalamo sardo le cui origini si perdono nel tempo e il cui antico uso è tramandato oggi dall’Accademia del maestro Luigi Lai.

In quest’area verrai indirizzato al sito del Comune di San Vito per avere tutte le informazioni su questa località.
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