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Pubblicato da sarda sopra 10 Novembre 2019
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Tuili piccolo centro della Marmilla

Tuili è un piccolo centro della Marmilla, nel centro-sud della Sardegna, ai piedi dell’altopiano della Giara, famoso per le testimonianze archeologiche, gli edifici storici e un particolare parco: “Sardegna in Miniatura”.

Tuili, paesino di un migliaio di abitanti, si distende ai piedi di uno splendido scenario naturale, al centro della Marmilla. Nell’altopiano si alternano boschi di sughere e lecci, macchia mediterranea, ulivi secolari, prati e paludi.

Da qui partono le escursioni nel Parco della Giara, che in parte rientra nel suo territorio, comprese la palude maggiore (pauli majori) e punta Zepparedda.

Oltre al famoso cavallino della giara e a rapaci come l’astore, il falco pellegrino e la poiana, il parco ospita animali selvatici come lepri, donnole, martore e volpi. Le paludi (paulis), invece, hanno generato particolari nicchie ecologiche che sono l’habitat di specie invertebrate risalenti a 200 milioni di anni fa.

Nelle campagne circostanti sono disseminati siti archeologici, i cui reperti sono conservati nel museo archeologico nazionale di Cagliari: in località Santa Elisa si trova un’officina per lavorare l’ossidiana, in zona Nuridda resti fenicio-punici e a Santa Elisabetta un insediamento romano.

Il Parco Sardegna in Miniatura offre una curiosa e interessante passeggiata nell’Isola e nella sua storia, tra nuraghi e dinosauri.

Nel centro storico si alternano dimore signorili e case contadine a corte, quasi tutte caratterizzate da portali di fine Ottocento. Spiccano due eleganti edifici neoclassici: villa Pitzalis e villa Asquer, che ospita il museo dell’olivo e dell’olio, con immagini d’epoca e strumenti di lavoro, e il museo degli strumenti musicali sardi, che dedica particolare cura alle launeddas.

Il paese sorge attorno alla parrocchiale di San Pietro apostolo, costruita in stile gotico-catalano e consacrata nel 1489. La chiesa custodisce interessanti arredi marmorei, mentre nella prima cappella a destra è collocato dal 1800 l’imponente retablo del maestro di Castelsardo (o di san Pietro), risalente al 1500, considerata il capolavoro della pittura rinascimentale sarda. Nella chiesa si trova anche un organo del 1753.

Meritano una visita anche, in zona Santa Luisa, la chiesetta sulla Giara e in periferia la chiesa di sant’Antonio abate, costruita a fine XVI secolo in stile spagnolo coloniale.

Foto copertina di Aggrucar per la foto originale clicca al seguente link

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